E’ ancora buio ed io sono abbastanza intontita e disorientata da un difficile risveglio che stenta ad arrivare.
Mi sembra di essere sopravvissuta a decine di cocktail concessi da una serata di baldorie e cagnara spinte fino a notte fonda.
In realtà sono totalmente astemia e ieri sera non credo di aver superato i dieci rintocchi della campana del parroco prima di aver ceduto alla tentazione del mio solito sonno catartico.
Sogni agitati, smania incontenibile, piccoli risvegli rimasti in un ricordo inconscio, questa la notte appena trascorsa ed ora mi mancano le forze per raccogliere i pensieri e trovare un motivo per scendere dal letto.
“Ohi!” un cigolio di voce accompagna il mio primo movimento mattutino; continuo a muovermi a fatica e sento scricchiolare le articolazioni.
Perchè oggi sento di aver compiuto centoquarantanove anni?
”Beh......a parte i dolori che provo anche in un batter di palpebre.....non li porto poi così male” penso, riflettendomi nel grande specchio dell’armadio a muro. Ma temo che per avere l’età che mi sento stamattina, dovrà passare ancora un secolo prima di averli davvero.
E allora, cosa mi sta succedendo?
Faticosamente guardo l’orologio......le 10........COSA??? Ho dormito dodici ore?
C’è qualcosa che non va.
La mia fronte brucia come un tizzone ardente.
La mia gola arde come un falò e mi viene da ridere perché non riesco a muovere un muscolo per l’assoluta mancanza di forze. Sì, sembra strano ma è vero, è una reazione che ho sempre avuto fin da piccola quella di ridere se non riuscivo a combattere l’intorpidimento muscolare.
Ed è ciò che mi sta accadendo ora.
Mano a mano che prendo coscienza del mio stato fisico inizio a capire che il vaccino antinfluenzale di una settimana fa......non è arrivato a tempo per preparare la strategia offensiva nei confronti di un bacillo furbo e attento alle mie mosse.
Scendo dal letto.....ohi...ohi.....quanti dolori......provo a parlare ma la voce non esce.
Ecco che allora il panico mi assale davvero.
Lunedì ho un lavoro importante....e poi anche martedì......come faccio?
E’ sabato e non c’è un dottore neppure a pagarlo a peso d’oro e quelli che ci sono non conoscono la mia posizione sanitaria, le mie intolleranze ai medicinali......qui urge affidarsi ai ricordi e ai vecchi rimedi della nonna.
Non perdo tempo, mi lavo, mi vesto bestemmiando in aramaico antico per i dolori che accompagnano ogni mio movimento e tento una parvenza di colazione che sono costretta a sospendere.
Tossisco.....no, anche la tosse secca...quella che spacca i polmoni.
Ok......ERBORISTERIA come se piovesse!
Dunque.......chiudo gli occhi e tento di ricordare ciò che la mia nonnina faceva quando ero febbricitante e costipata.
Suffumigi, cataplasma, goccine di erbe, riposo e.....favole....favole tutto il giorno.
Bene!
Essenza di eucalipto per i suffumigi
Polvere di semi di lino per il cataplasma
Goccine di erisimo per la voce
Arrivo a casa...sempre molto faticosamente e mi metto subito al lavoro.
Preparo un abbondante catino di acqua bollente con essenza di eucalipto........ne metto un bel po’ così sono certa che arrivano fino all’ultimo alveolo polmonare.......20 buoni minuti affacciata sul catino con l’asciugamano sulla testa e spiovente fino a coprirlo.....e respiro tutto il vapore creato.
mmmmmmm.......lo sento......mi piace l’odore ma ad ogni respiro tossisco perché reagisce passando attraverso una trachea infiammata.
Sopporto.......e piano piano, questo sintomo si attenua fino quasi a scomparire.
Mi piangono gli occhi, no, non per l’emozione ma per quell’essenza che, evaporando, resiste alle mucose.............però, è anche vero che mi tornano alla mente sempre più nitidi i ricordi, i movimenti, le sgridate della nonna quando non facevo tutto quello che mi comandava di fare......e lei che si arrabbiava perché voleva vedermi star bene il più presto possibile.
Addirittura riesco a percepire i caratteristici suoni della sua voce che quando si alterava diventavano a tratti striduli ed io che la prendevo in giro, scatenando le sue ire funeste......ma veramente poco credibili.
I nonni non riescono ad infuriarsi sul serio....se sono VERI nonni....e lei lo era tantissimo.
Passo successivo:
le goccine di erisimo, chiamata anche l’erba dei cantanti per la proprietà di ripristino della voce e il cataplasma che, detto così, sembra quasi una difficile impresa alla quale non tutti riescono a sopravvivere.
In realtà è solo un impacco di farina di semi di lino, bollita nell’acqua, scolata e chiusa dentro ad un sacchetto di tela di cotone....magari ricavato da quei vecchi lenzuoli di una volta che resistevano all’uso e ai lavaggi di secoli........e aiutano a ricordare ancora più nitidamente la nonna che ora è più presente del cataplasma che spinge sul mio petto.
Lo lascio reagire per 15/20 minuti.
Per smuovere i polmoni irritati e per chi necessita di un espettorante naturale....è esattamente ciò che ci vuole.
Anche in questo caso.......ricordo che odiavo particolarmente questo momento perché, come tutti i bambini..........non si può dimenticare la pena dell’immobilità temporanea che per quanto breve fosse, era sempre troppo lunga......nonostante la malattia che teoricamente....ma SOLO teoricamente avrebbe dovuto metterci knock out.
Ed ecco che provvidenzialmente arrivava la nonna con il famoso librone delle favole.......unico vero inibitore per bambini pestiferi.
Eseguita la scelta della favola che, per quante ce ne fossero, ricadeva sempre su una delle tre preferite, ecco che mi lasciavo andare alla (oggi lo posso dire) dolce monotonia della sua vocina che mi cullava fino ad arrivare quasi sempre allo stesso epilogo: un sonno profondo e ristoratore.
Purtroppo oggi non ho questa meravigliosa nenia che mi manca tanto....però posso sempre infilare la classica cassetta firmata Disney che anche se potrà fare solo da scadente surrogato, almeno potrò cercare di ricreare quell’atmosfera meravigliosa che si respirava in quel momento.
Non mi resta che attendere il risultato di tutti questi rimedi e sono certa che.....nonna Nina, per l’ennesima volta, mi avrà rimessa in sesto ancora prima dell’alba di lunedì.
Non importa avere avuto nonni particolarmente valorosi, o che abbiano seguito giuste cause a costo della loro stessa vita, l’importante è l’amore che hanno donato incondizionatamente e nei momenti giusti...............per ottenere il nostro riconoscimento e la loro immortalità.
Grazie Nonna.......sei stata una grande insegnante.
mi unisco all'elogio alla nonna :)
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