di A.G. Belletti
Mai, come in questi ultimi anni, mi riscopro spesso a cercare, con lo sguardo teso all’infinito un estremo lembo di terra nell’intento di chiedermi se aldilà di esso, tutto ciò che vivo ed affronto quotidianamente: le ingiustizie alle quali sono costretta mio malgrado ad assistere, le nefandezze di una politica corrotta e malsana a cui mi sto paradossalmente abituando, siano veramente gli stessi abomini che subiscono gli abitanti di quello sconosciuto territorio o se, il mio, sia solo un orribile incubo dal quale fra poco mi risveglierò.
Sovente mi pongo questa domanda perché pare impossibile che, con parametri di valutazione ricollegabili ad un normalissimo senso del pudore, possa esistere un numero così ingente di persone tanto irragionevoli da prendersi la pesante responsabilità di porre alla guida del proprio Paese, un affarista, faccendiere e malfattore della caratura del Sovrano di Arcore, senza pensare alle tremende conseguenze sull’immediato stato di salute di una popolazione ormai ridotta allo stremo, e ancor più triste, sull’indebitato futuro dei nostri figli.
Purtroppo mi giungono voci che anche in quel lembo di terra oltre il quale le mie capacità visive non arrivano più, l’uragano Berlusconi ha già raso al suolo l’inimmaginabile: gli operai sono sui tetti a lottare per i propri diritti negati, i precari si lasciano morire di fame, gli studenti sono sempre più ignoranti, gli immigrati subiscono ritorsioni al limite dell’umana comprensione, e il malcontento governa sovrano.
Lo stesso film a cui oggi sto assistendo io.
Il tam tam della rete, unico veicolo d’informazione non ancora impigliato nel tramaglio delle proprietà berlusconiane, attraverso documenti, filmati e testimonianze, ci fa sapere che il termometro umorale del Paese rischia di spaccarsi ogni qualvolta si immerge nel mare di un’Italia sfibrata dalle irresponsabili mosse del sovrano.
I processi a cui si sottrae attraverso leggi transitorie nell’attesa che si approvi quella che lo ripulirà delle sue mille violazioni, le amicizie sconvenienti agli occhi del mondo che fanno crollare i consensi di un intero pianeta, le logge massoniche nelle quali si è sempre distinto per essere il legittimo successore del Venerando, le veline, le minorenni, le escort che lo hanno sempre adorato per tristissimo comodo, i voti lerci di un’Italia parallela mafiosa e corrotta, assolutamente necessari a portarlo avanti nel proprio disegno di distruzione nazionale, sono tutte tessere fondamentali destinate a comporre quel mosaico che porterà i nostri figli ad una scelta forzata: fuggire da un Paese ridotto a proprietà di una casta.
Mi chiedo: è questo ciò che vogliamo?
Siamo ancora sicuri che la nostra costante richiesta di dialogo con una cricca di malviventi antropologicamente incapace, arrogante ed egocentrica, sia la soluzione più intelligente per ottenere ciò che ci appartiene già di diritto?
Io, da onesta italiana che soffre e vive in una crisi epocale e che fa parte di un Paese provato e stanco dagli insuccessi ottenuti da sacrifici mai sufficienti per raggiungere il più piccolo grado di miglioramento, credo sarebbe dovere di tutti, informarsi, prendere coscienza dell’inettitudine di un governo nato esclusivamente per fare il proprio sporco interesse e totalmente indifferente al destino di chi ci abita.
Credo anche che la cultura sia l’unica arma onesta, a differenza dei nostri governanti, utilizzabile per creare una controffensiva ad un regime che può espandersi e proliferare solo vivendo in un ambiente ignorante e disinformato, da questo si possono capire i logici tagli alla scuola, alla ricerca, la legge bavaglio, il conflitto di interessi a cui un centrosinistra incapace avrebbe dovuto porre un immediato rimedio quando era al governo, le leggi ad personam che tanti non sanno neppure cosa significhino, ma che ci separano sempre di più dalla frase che ogni tribunale ha impresso sulle proprie pareti: “la legge è uguale per tutti”! E se non capiamo o ci informiamo prima che accada tutto questo, ci ritroveremo risucchiati da un vortice di ingiustizia e corruzione da cui non riusciremo più ad emergere, una corruzione che già oggi ci costa 50 miliardi di euro l’anno.
Non ci faremo travolgere dalla piena se riusciremo ad innalzare argini saldi e forti prima che sia troppo tardi.
Informiamoci ed andiamo oltre le assurde e vane promesse/bugie di un premier alle quali, per primo, non crede. Non facciamoci catturare dai sorrisi, dalle pacche sulle spalle e dalle parole confortanti che ci recapita a reti unificate, il peggior premier della storia della Repubblica.
Reagiamo e pretendiamo di vedere i risultati delle promesse di un governo bugiardo e ci accorgeremo che saranno state solo illusioni ed inganni!
La prossima chiamata alle urne, sarà una grande occasione da non sprecare, diamo il voto con cognizione di causa affidandone il compito ad una coscienza informata, e non ad un’azione meccanica priva di consapevolezza che non farebbe che consegnare nuovamente nelle mani di un criminale, i nostri destini onesti ed un incerto futuro ai nostri figli.
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