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14 nov 2007

LE LAMENTELE DI UN GIORNO PIOVOSO


Mi sono svegliata..............no... non mi sono svegliata perchè non mi sono neanche addormentata.
Stanotte, il mio cervello ha pensato bene di dare una festa....e il viavai che si è creato, ha dato vita ad un party fra quelli meglio riusciti......neanche Porto Cervo può sperare di meglio.
Pensieri, immagini, ricordi e poi di nuovo pensieri affollano e passano con grande velocità slalomando fra i miei neuroni che fanno a cazzotti con la ressa creata dalle mie riflessioni e con le forme che tappezzano le pareti interne del mio cervello.
Quando mi metto in testa di correre fra un pensiero e l’altro nessuno può starmi dietro.....sono il pilota dell’elucubrazione.
E poi sono situazioni slegate....che, volendole collocare in un contesto logico, portano alla conclusione che di logico c’è solo il fatto di non esserlo.....perchè già consapevole di chi sia il proprietario di questo guazzabuglio filosofico.....IL MIO!
Non mi metto ad elencare i contenuti dei concetti che mi hanno tenuta
sveglia perché ritengo di aver diritto anch'io ad un po’ di privacy ma, di certo
stanotte, non c’erano barriere che creassero un minimo di riservatezza fra di
loro.
Di fatto, sono le 8.....spaccate........ tanto quanto la mia testa che dopo una notte a sbronzarmi di ragionamenti......rimbomba come una stanza ormai vuota e lasciata in disordine dal casino della notte appena trascorsa.
Ho bisogno di una camomilla.......no, il caffè è troppo scontato ed io di scontato ho solo il maglione che indosso perché acquistato ai saldi di fine stagione.
Odio la banalità del prevedibile......ma poi mi accorgo di essere la donna più prevedibile del mondo.
Ho gli stessi bisogni di un comune “mortale normale”: bere, mangiare, dormire (quasi sempre), mettere in moto la sfera emotiva, lavorare, respirare, lamentarmi......più ti lamenti e più sei normale!
IO SONO TREMENDAMENTE NORMALE.
Le lamentele sono ormai incollate a noi umani come una seconda pelle.
Ci si lamenta di o per quasi tutto....iniziando dal primo mattino.
Ti lamenti del cornetto del bar che non era più bollente;
Ti lamenti del cornetto del bar che ti ha ustionato la lingua;
Ti lamenti dell’autobus che oggi non sfreccia sufficientemente per farti timbrare in orario;
Ti lamenti dell’alito pesante di chi ti si è messo vicino e pensi che poteva anche attendere la fermata successiva per salire;
Ti lamenti di come si sia agghindata la tua collega di scrivania pensando se la sua “trend setter” non possa che essere una badante bielorussa;
Ti lamenti perché oggigiorno sei costretto ad usare termini inglesi per dire semplicemente che non hai le capacità necessarie per vestirti di testa tua;
Ti lamenti del buio che c’è oggi in ufficio e pensi se avranno razionato la luce;
Ti lamenti del capo che quando arrivi in ritardo è sempre sulla porta a guardarti in cagnesco;
Ti lamenti del capo che quando arrivi in anticipo....NON C’E’ MAI!!!!
Ti lamenti dello schifo che sei costretto a mangiare alla mensa aziendale e pensi quante sostanze cancerogene ti sei dovuto ingoiare e se l’indennità pagata dalla tua azienda è sufficiente a fartele mandare giù almeno col sorriso sulle labbra;
Ti lamenti pensando che devi pagare anche l’aria che respiri e i nostri politici sono costretti ad accumulare denaro perché “pagare” è un verbo non contemplato dal loro vocabolario;
Ti lamenti che esci dal lavoro e il sole è già andato a dormire da ore;
Ti lamenti perché tua moglie non è ancora tornata e........”Uffa, dovrò preparare io la cena”;
Ti lamenti perché devi pagare la donna delle pulizie per non ritrovare più niente al suo posto;
Ti lamenti di non aver ancora spostato quel mobiletto nel cui angolo lasci quotidianamente un paio di bestemmie per quello spigolo tanto attratto dal dito mignolo del tuo piede sinistro;
Ti lamenti degli inquilini del piano di sopra che “tacchettano” impunemente fino alla fine del TG;
Ti lamenti di tua figlia che ti costringe ad urlare ogni volta che la chiami;
Ti lamenti per la stupida idea che hai avuto di regalarle l’iPod, causa dei tuoi abbassamenti di voce;
Ti lamenti di Maurizio Costanzo che fa delle parole una sola “Grande Abbuffata”;
Ti lamenti di non esserti lamentato abbastanza e pensi che forse stai diventando vecchio;
Ti lamenti che è già ora di dormire e non hai vissuto nulla;
Bene!
Mi sono lamentata, mi sono sfogata.......e stavolta ho risparmiato la mia amica!
Piove.
Forse ho bisogno di integrare le mie lamentele........e penso che la chiamerò lostesso.
Anzi no........LO FACCIO DI SICURO......altrimenti la mia amica si lamenta che non la chiamo mai!!!!
Le risparmio una lamentela perché gli amici...a cosa servono sennò???

Buona giornata

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