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6 lug 2010
BAVAGLIO, TUTTO DA BUTTARE
di Luigi De Magistris
Appello ai finiani: se hanno veramente a cuore la giustizia, la sicurezza e la libertà, chiedano il ritiro immediato del ddl oppure dichiarino subito di non votarlo. Lo stato di diritto non si baratta.
Con la legge “bavaglio” il governo e la sua maggioranza servile – in piena performance piduista – prendono due piccioni con una fava: mettono il guinzaglio alla magistratura e alle forze dell’ordine e la museruola ai giornalisti. Vogliono un Paese ignorante e drogato. I fatti, soprattutto se descrivono storie di criminalità, non si devono sapere. Sognano una magistratura prona ai poteri forti e mezzi d’informazione megafono del regime. Questa legge è immorale e gronda di incostituzionalità. Non è emendabile, in quanto in contrasto con i principi fondamentali dello Stato di diritto e con molteplici norme costituzionali. E’ una legge criminogena. Dolorosamente pensata e voluta per favorire criminali, mafiosi e corrotti di Stato, colletti bianchi (anche se sporcati dal sangue innocente di servitori dello Stato). Contro questa ennesima vergogna che impone la censura e il silenzio di Stato è necessaria la resistenza e la disobbedienza civile. Stanno nuovamente attentando alla Costituzione sovvertendo, con l’abuso del diritto, la stessa democrazia. Non è più accettabile l’ipocrisia di quelle componenti politiche della maggioranza che fingono di smarcarsi dalle leggi eversive volute dal peronista capo del governo. In primo luogo la cosiddetta componente finiana. Se hanno veramente a cuore la giustizia, la sicurezza e la libertà chiedano il ritiro immediato del provvedimento oppure dichiarino subito di non votarlo. Lo Stato di diritto non si baratta. E’ inutile far credere al Paese che grazie alla loro mediazione il testo legislativo verrà migliorato: si tratta di una legge “porcata” e tale rimane non può essere aggiustata è infetta da virus mortale. Questo è il momento di decidere da che parte stare: con le guardie o con i ladri. Per ora si sono genuflessi ai ladri di Stato e ai predatori della democrazia. Identica musica stonata proviene dalla Lega. Gli stessi che urlavano la mafiosità di Berlusconi e imprecano contro Roma ladrona e il sud criminale. Da quando sono al potere e siedono anche al Viminale, con un ministro dell’interno leghista doc (oltre che pregiudicato) stanno approvando una miriade di leggi che favoriscono ladri di soldi pubblici, consolidano la corruzione, incentivano truffe e ruberie varie. Oltre che razzisti, sono divenuti, con il tempo, costola indispensabile di un disegno proteso a consolidare la penetrazione delle mafie nelle istituzioni, nell’economia e nella finanza. Pdl e Lega sono un’unica cosa quando si tratta di approvare leggi pro-furbetti e pro-criminali. Dimostrino Fini e Bossi di possedere ancora uno spicchio di dignità politica e di non essere completamente al guinzaglio del loro padrone.
da Il Fatto Quotidiano
nella foto LUIGI DE MAGISTRIS
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