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22 lug 2010

IL PREMIER, LA “NUOVA LOGGIA” E S. PIETROBURGO

Un viaggio semi-segreto in Russia cambia i programmi della “P3”

di Rita Di Giovacchino

Marcello, il Verde, l’Amico di Milano. Nomi ricorrenti nelle migliaia di pagine, fitte di intercettazioni. E alla fine tra gli inquirenti si è fatta strada la convinzione che siano proprio loro il vertice della nuova P3. Poi c’è la “rete” di sodali, alcuni con ruoli di spicco, come Paquale Lombardi e Arcangelo Martino, utili a fare da raccordo tra la “cupola” della società segreta e ambienti politici, istituzionali e finanziari. Del gotha fa certamente parte l’eccellentissimo Carboni insieme con Denis Verdini e Marcello Dell’Utri. Il primo non è solo il coordinatore del Pdl, ma anche uomi di banche e di affari. Tre uomini che per un motivo o per l’altro sono molto vicini al presidente, cioè a Silvio Berlusconi o a quel “Cesare” che negli atti giudiziari ricorre almeno 19 volte e che secondo una nota dei carabinieri serve a coprire l’identità del premier.
Non si tratta di pure illazioni. Dalle diciannovemila pagine emerge un episodio che lascia intravedere incontri e contatti, tra il vertice della cricca e il presidente, che se alla fine non sono avvenuti è stato a causa di un suo impegno internazionale. Il 21 ottobre 2009 è per Carboni una giornata frenetica, preparata da una concitata serie di telefonate tra lui e Arcangelo Martino, intervallate da altre con Dell’Utri, tutte in vista di un incontro “al massimo” livello che sarebbe dovuto avvenire, in un primo momento, attorno alle 20, dopo una breve riunione preparatoria “con i nostri amici”. Tra questi spicca un misterioso Don Alfonso. Ma il 21 ottobre è previsto anche un pranzo in casa di Verdini con i “forlivesi” (imprenditori interessati agli impianti eolici in Sardegna, disposti a finanziare un “fondo” che poi confluirà presso il Credito Cooperativo, la banca di Verdini).
I preparativi all’evento iniziano il 16 ottobre. Alle 17.35 Carboni riceve una telefonata da Martino, in cui si parla di un incontro fissato per il mercoledì successivo alle venti. Nell’accennare all’abboccamento, Carboni dice: “Sì, cioè va preceduto per l’incontro massimo poi” Può essere il giorno dopo non so se m’hai capito….e poi la presenza è circoscritta, al massimo due, mi sembra giusto…ecco non può essere esteso, lui ti chiede due e noi due saremo”.
Il 19 c’è una nuova telefonata tra i due, Carboni parla del pranzo in casa Verdini, di cui viene sottolineata l’importanza. Dice Carboni “Sì però…però bisogna vedere se c’è…Cesare”. Martino appare titubante: “A me….a me pare che non c’è”: Carboni insiste: “Lo dobbiamo fare perché sennò arriviamo tardi”.
L’operazione però fallisce e come annuncia Carboni a Martino il giorno dopo: “Domani c’ho appuntamento a pranzo come ti ho detto con i nostri amici” Ma il presidente invece va a San Pietroburgo!”.
In effetti il 21 Berlusconi va a San Pietroburgo. Scrivono i giornali: “Visita privatissima, misteriosa, che non compare in nessun’agenda ufficiale. Dopo l’incontro con il re Abdallah di Giordania, Silvio Berlusconi parte per San Pietroburgo dove ad attenderlo troverà il suo amico Vladimir Putin…”. Nessuno lo sapeva, solo Arcangelo Martino con due giorni di anticipo. Il 21 ottobre in casa di Verdini si discuteva di affare, impianti eolici, e anche soldi, soprattutto soldi. Perché mai avrebbe dovuto essere presente Berlusconi e perché, secondo il primo progetto, avrebbe dovuto incontrarsi in serata con Carboni e Martino? Non stupisce che l’inchiesta abbia imboccato il filone finanziario. La procura ha affidato alla Gdf una nuova indagine che prevede accertamenti a tappeto su tutti i conti correnti, compresi quelli non più attivi, apertgi sia da Verdini che da Carboni dal 2004 a oggi negli istituti bancari del Gruppo Unicredit. A partire dal pranzo con gli amici forlivesi forse si vuole capire se attraverso quei conti correnti siano state effettuate operazioni illecite o siano comunque transitati fondi riconducibili a tangenti.



COMMENTO:
Ride ben chi ride ultimo ;-)))

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