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26 mag 2007

UN 17 COME TANTI.......


Come al solito quando si prospettano guai in vista….io, sono sempre in pole position e addirittura, quando sembra sia riuscita a porvi rimedio, faccio in modo tale da crearne dei nuovi!
Sabato scorso, sapendo che oggi, 17 gennaio 2007 avrei dovuto combattere contro un selvaggio sciopero dei treni, ho anticipato i tempi, facendo un diligentissimo biglietto per uno dei rari treni che avrebbero garantito l’arrivo a Milano.
Perfetto!
Carrozza assegnata, posto prenotato e viaggio comodo assicurato!
Trascorro il weekend tranquillamente e stamattina, immaginando che avrei dovuto accapigliarmi con altri automobilisti arrabbiati, parto con un’ora e mezza di anticipo verso il capoluogo dove mi avrebbe atteso l’eurostar prenotato.
A metà strada mi viene il dubbio di non aver visto il biglietto del treno in borsa!
Panico!
Con una mano continuo a guidare e con l’altra inizio la spasmodica ricerca del fantomatico pezzo di carta....no, qui c’è la trousse per il make up, qui l’imbuto comperato ieri, poi...vediamo....qui c’è il libro che sto leggendo, qui no perché c’è l’Ipod, qui il carica batteria per il pc…ahimè, del biglietto, neppure l’ombra! Riprovo a rovistare con foga ma il risultato è il medesimo.......nulla!
Nel frattempo, mi squilla il telefonino.
Sospendo l’estenuante rimescolio e rispondo:
“Pronto?”
Dall’altra parte, la voce familiare di mio marito, mi dice candidamente: “Tesoro, hai per caso dimenticato il portafoglio a casa? Ne sto vedendo proprio uno molto simile al tuo, sul muretto della sala”.
In pochi attimi, la mia vita è completamente stravolta: non ho più i preziosissimi biglietti che, in un giorno come questo avrebbero avuto un valore inestimabile al punto che se qualcuno avesse voluto fare del bagarinaggio, si sarebbe sentito offrire fior di quattrini per possederli e, destino crudele, non ho neppure il portafoglio che, in casi disperati, apre ancora l’unica porta secondaria rimasta, di un paradiso sempre più lontano e ormai fottutamente perso!
Non facciamoci prendere dal panico! Stronzata pensata troppo tardi.
MA SE MI CI SONO GIA’ FATTA PRENDERE DA MO’!
Mentre mi sto già strappando le prime ciocche di capelli, schiaffeggiandomi ed insultandomi con le peggiori angherie che conosca, quel sant’uomo di mio marito decide di partire per raggiungermi e tentare l’intentabile.
Figuriamoci in questo marasma di auto che si accalcano in tangenziale nell’ora di punta in cui tutti, ma proprio tutti, devono andare al lavoro, cosa potrà mai fare e come potrà riuscire a raggiungermi? Sono le 8,30! L’ETR parte alle 9,15 ed io devo ancora assemblare 1000 tesserine di un puzzle ormai irrimediabilmente compromesso.
Neanche le mie ultime piccole soddisfazioni distolgono temporaneamente i pensieri dal disastro in cui mi sto per andare a schiantare!
A suon di aforismi da scaricatore di porto, sempre che uno scaricatore di porto abbia la cultura necessaria per sapere cosa sia un aforisma, riesco ad arrivare al parcheggio vicino alla stazione e a mettere l’auto in luogo sicuro.
Ma nel frattempo, sto tentando, da una ventina di minuti, di telefonare a mio marito con l’intento di scoprire a che distanza si trovi!
NIENTE!
Solo una musichetta di sottofondo sopra alla quale, scivola una voce femminile che mi accenna ad una storia di apparecchi irraggiungibili come ormai la meta del mio viaggio che vedo sempre più allontanarsi all’orizzonte!
DISPERAZIONE!
Come faccio a spiegare alla Carter Film tutto questo ammasso di sfighe senza dare un po’ nell’occhio?
E come se non bastasse, si tratta di una casa di produzione con la quale ho avuto solo un altro sporadico contatto sempre per la stessa lavorazione.
Sono le 9,00.
Mi decido ad entrare al Club Eurostar e con il sorriso più falso del mondo guardo il bigliettaio e preparo un discorso più o meno articolato per cercare di elemosinare un nuovo biglietto, ovviamente da pagare solo al mio rientro, per quell’ETR di cui avevo già precedentemente acquistato ticket con relativa prenotazione!
L’operatore mi guarda con fare sospetto ma anche leggermente divertito come se volesse dirmi:
“Non poteva trovare un momento meno affollato per volersi prendere gioco dell’azienda Trenitalia? Non abbiamo mai fatto e mai faremo credito agli utenti! Ho forse scritto “coglione” sulla fronte?”
Io sferro il colpo di grazia con lo sguardo più miserabile, sensuale ed accattivante che mi sia consentito fare e con civetteria, sbattendo le palpebre, gli dico di fidarsi!
Detto, fatto!
Mi trovo in mano il fatidico biglietto di andata ma….ormai il ghiaccio è rotto e la confidenza alta al punto da chiedergli senza la minima vergogna, di aggiungerci anche il viaggio di ritorno con l’ETR delle 15.05.
Esegue con estrema naturalezza le mie richieste e gli dico di attendermi per andare a controllare se mio marito nel frattempo è arrivato davanti alla stazione.
Riesco a prendere la linea….e tutto sembra mi porti ad intravedere nuovamente uno spiraglio di luce in questo torbidissimo 17 gennaio, nato sotto i peggiori auspici!
“Eccomi, sto arrivando, sono a 300 metri dalla stazione e sono le 9,10! Puntuale, no?”.
Bello come il sole, arriva Roby, abbassa il finestrino, mi lancia il portafoglio augurandomi una buona giornata e dandomi appuntamento telefonico a più tardi.
Scappo a pagare i famosi biglietti e salgo in treno appena arrivato.
Pieno come una barca di clandestini!
Ma che importa se è un viaggio pagato una volta e ¾? Ma che m’importa se devo farlo tutto in piedi nonostante stia guardando con una certa rabbia il tipo che sta abusivamente utilizzando il posto da me prenotato due giorni fa?
Ma che m’importa? Ormai il problema è scongiurato!
Ore 11,10: sono a Milano!
La Divina Provvidenza mi ha salvata.
MORALE: anche quando non intravedi più alcuna possibilità di riuscita in un’impresa reputata “impossibile”, anche quando hai già pestato tutto ciò che di marrone puoi pestare, non perdere MAI la speranza ma tira fuori le palle e scalcia contro il mondo….qualcosa succederà!

(17 gennaio 2007)

1 commento:

  1. ciao AnnaGiulia, ho "scoperto" il tuo Blog da pochi giorni, mi piace leggere cio' che scrivi e come scrivi, forte la scoperta della tua nuova passione "la bici"! sai mi piacerebbe sapere come hai deciso, da non ventenne, a cimentarti in uno sport che non e'la solita oretta di palestra piu' o meno demenziale che le palestre ti propinano.

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