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1 lug 2010

OPS......AI TRANS NON RESISTE NESSUNO...NEANCHE IL PDL ;-)))


PIER PAOLO ZACCAI, consigliere provinciale romano nelle file del PDL, è stato ricoverato oggi all'ospedale Grassi di Ostia in seguito a un overdose di stupefacente. Zaccai, secondo quanto si apprende, avrebbe partecipato a un festino a base di cocaina e trans e, dopo aver assunto la droga, avrebbe accusato il malore. A confermare l'ipotesi delle forze dell'oirdine anche il rifiuto, da parte di Zaccai, di effettuare i test tossicologici. Zaccai ha comunque già lasciato l'ospedale, con una contusione al ginocchio. Ai medici del Grassi Zaccai ha giustificato la contusione con una caduta per le scale.

PARLANO ALCUNI TESTIMONI Durante le urla, chi ha assistito alla scena, ricorda di aver visto «quattro o cinque trans scappare dal palazzo». Molti spiegano che Zaccai «sembrava vaneggiare, dicendo frasi sconnesse. Urlava, qualcuno pensava che lo avessero aggredito. Per questo hanno chiamato la polizia». "Sono stato svegliato intorno alle 6 dalle urla di un uomo affacciato dal balcone al primo piano del palazzo di fronte. Quel politico gridava disperato: 'Aiuto, aiuto!'. Ha svegliato tutto il vicinato". A parlare é Michele, studente fuori sede, che abita al palazzo di via Manio Torquato in zona Appio dove il consigliere provinciale Pier Paolo Zaccai è stato soccorso. "Indagavo sui trans e perciò mi hanno incastrato - farneticava il consigliere - poi quattro o cinque trans hanno preso pc e altri oggetti e sono scappati prima dell'arrivo della polizia". Lungo le stradine limitrofe parecchi bar e negozi. Tra questi una lavanderia che alle 6 aveva appena aperto."Ho fermato due trans che camminavano velocemente uscendo dal palazzo, - ha detto il titolare - gli ho chiesto perchè scappavano ma mi hanno risposto che in quell'appartamento c'era droga e loro non volevano guai". Poi la donna, riferendosi al caso Marrazzo, dice: "Vabbè una volta per uno non fa male a nessuno".

IL TRANS INTERROGATO DALLA POLIZIA Un trans, probabilmente sudamericano, è stato ascoltato negli uffici del commissariato Appio. Secondo quanto si è appreso, si sta valutando la regolarità della sua permanenza in Italia. Anche il consigliere provinciale Pier Paolo Zaccai verrà ascoltato.

LA VERSIONE DI ZACCAI "Aiuto, mi hanno incastrato volevo solo indagare su di loro". ;-))))))Sono le parole che Pier Paolo Zaccai, consigliere provinciale di Roma ricoverato all'ospedale di Ostia dopo un festino a base di coca e trans, urlava all'alba dal balcone al primo piano di un palazzo in via Manlio Torquato a Roma, nel quartiere Appio. A riferirlo sono alcuni residenti cha abitano nella stessa strada, svegliati dalle urla intorno alle sei. Durante le urla, chi ha assistito alla scena, ricorda di aver visto «quattro o cinque trans scappare dal palazzo». Molti spiegano che Zaccai «sembrava vaneggiare, dicendo frasi sconnesse. Urlava, qualcuno pensava che lo avessero aggredito. Per questo hanno chiamato la polizia». «Ho fermato due trans che camminavano velocemente uscendo dal palazzo, gli ho chiesto perchè scappavano ma mi hanno risposto che in quell'appartamento c'era droga e loro non volevano guai», ha riferito la titolare di una lavanderia nel quartiere. «Qui è pieno di trans - aggiungono alcuni cittadini - ce ne sono tanti e spesso qui si vedono parcheggiate di notte delle auto di grossa cilindrata, tra cui diversi Suv».


SINISTRA E LIBERTÀ: IPOCRISIA DELLA POLITICA "Zaccai? Se veramente ha fatto un festino, magari aggiungerà le foto di ieri a quelle che si trovano nel fotoalbum del suo sito, quelle che lo raffigurano in abito da sposo e come perfetto padre di famiglia, con il Papa, con le principali gerarchie ecclesiastiche, con le alte cariche militari, della polizia e dei carabinieri. In fondo, sono esperienze per farsi conoscere agli elettori anche quelle". Così in una nota Marco Furfaro, portavoce regionale di Sinistra Ecologia Libertà del Lazio. "È un ulteriore segnale - ha concluso il portavoce laziale di Sel - dell'ipocrisia della politica, quella che si dichiara contraria ai matrimoni gay perché rovinano la famiglia tradizionale, contro il divorzio, contro l'aborto per difendere rigidi dettami ecclesiastici che in fondo nemmeno loro rispettano. La vita personale di una persona è sacra e ho il massimo rispetto per le scelte che si compiono in privato, fuori dalla scena politica. Ma è ora che la politica faccia finalmente i conti con l'ipocrisia che la riveste e gli annebbia la vista nelle decisioni che incidono sulla quotidianità delle persone".

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